I1 quadro, attribuito alla mano del collaboratore prediletto di Gian Lorenzo Bernini, permette di conoscere con una certa esattezza sia le proporzioni complessive del palazzo ludovisiano – sebbene relative al solo prospetto principale - sia i propositi dell'architetto per la soluzione della facciata. Nell'idea berniniana era stato previsto, emergente al centro, il motivo organicamente combinato del portale con il balcone sostenuto da figure erculee, il coronamento della porzione centrale di tipo palladiano, ad attico sormontato da otto statue, e il sontuoso fregio decorato interrotto dal ritmo delle finestrine ovali: elementi che il Fontana modificò durante il suo intervento nella fabbrica rimasta incompiuta alla morte del papa Innocenzo X (1655).
La presenza nel quadro dell'arme di Innocenzo X consente di supporre che il quadro sia anteriore alla morte del Pontefice avvenuta nel gennaio '55, data dopo la quale non vi sarebbe stata ragione di mantenere tale simbolo per una proprietà Ludovisi. L'estrema giovinezza di Mattia de' Rossi (allora appena diciottenne) costituisce però un argomento per ritenere improbabile l'attribuzione a lui di questa tela, condotta con mano di notevole mestiere.
