In questa acquaforte di Giovan Battista Piranesi, la linea spezzata poligonale della facciata di Montecitorio è esaltata al limite di un taglio deformante quale si potrebbe ottenere per mezzo di un moderno obiettivo grandangolare. L'esilissima presenza dell'estremo lembo di palazzo Capranica e le esigue dimensioni dell'edificio ex-Ludovisi che divide Montecitorio da piazza Colonna, dovute alla distanza prospettica, mirano ad accentuare ulteriormente il dispiegarsi trionfalistico del palazzo della Curia, simbolo della Giustizia, verso il quale converge una folla di privilegiati e di straccioni, tipica della Roma del tempo. In originale contrasto con il modo tradizionale di riprodurre l'edificio di prospetto o dalla consueta angolazione di veduta da piazza Colonna, la fruizione visiva tangenziale della facciata è la più aderente lettura critica delle intenzioni berniniane: il Piranesi viene così a suggerire una misura nuova di apprezzamento dei valori strutturali e del significato urbanistico di Montecitorio nel contesto del centro antico.