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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Giuseppe Biancheri

Nasce a Ventimiglia (Imperia) il 2 dicembre 1821
Deceduto a Torino il 26 ottobre 1908
Laurea in Giurisprudenza; Avvocato

XVIII Legislatura del Regno d'Italia

Tornata del 23 febbraio 1894

A seguito delle dimissioni presentate dal Presidente della Camera Zanardelli in segno di protesta contro i provvedimenti adottati dal Governo Crispi per domare le agitazioni dei Fasci siciliani, il 22 febbraio 1894 Giuseppe Biancheri è eletto Presidente della Camera al secondo scrutinio, con 191 voti contro 187 per Zanardelli. Nella prima votazione Zanardelli aveva raccolto 186 preferenze rispetto alle 177 per Biancheri. Presentandosi in Aula, Biancheri pone l'accento sui sentimenti di concordia e di patriottismo che devono guidare i deputati nello svolgimento del loro lavoro, sentimenti che soli consentono di mantenere il rispetto delle regole, da cui deriva il corretto funzionamento dell'istituzione parlamentare. Di fronte alla crisi del Paese, Biancheri guarda al passato, ai momenti più bui del Risorgimento e all'esempio lasciato dai protagonisti di quei tempi, che nei momenti difficili hanno sempre fatto appello al patriottismo e all'unità di intenti. Il Presidente non ignora, infine, l'ondata di malcontento popolare ed afferma che è compito del Parlamento non lasciar cadere «in oblio le promesse di desiderati sollievi a quelle classi sociali che dalla culla alla tomba lavorano e soffrono».

XVIII Legislatura del Regno d'Italia

Tornata del 5 dicembre 1894

Confermato alla Presidenza della Camera dei deputati anche nella seconda sessione della XVIII legislatura il 4 dicembre 1894, con 236 voti su 309 votanti, Biancheri riprende, nel suo discorso di insediamento, i temi del rispetto delle norme che regolano il funzionamento delle istituzioni e della necessità di mantenere la pacatezza degli animi e l'ordine nello svolgimento delle discussioni. Sottolinea che il momento storico attraversato dal Paese richiede l'adozione di provvedimenti dolorosi: sono i giorni in cui il Governo Crispi, succeduto a se stesso dopo essere stato costretto alle dimissioni dall'opposizione sollevata dagli inasprimenti fiscali proposti dal Ministro Sonnino, aumenta il prezzo del sale e il dazio sul grano. Intanto in Sicilia, e in Lunigiana, è stato dichiarato lo stato di assedio. Il pensiero dell'oratore va, infine, alle province calabresi colpite dal terremoto. L'espressione della solidarietà nazionale si accompagna al riconoscimento dell'encomiabile comportamento dell'esercito, arrivato in soccorso delle popolazioni.